Caso di studio
Questa proposta di "CASI DI STUDIO", prende in esame tre figure devozionali "vestite". Ve le presento come sono arrivate in laboratorio.
Nel primo caso ci troviamo di fronte a una "madonna" seduta, vestita in seta rosa, di buona esecuzione, molto delicato e rifinito il modellato del capo.
Fig.1 Madonna seduta - Fig.2 Testa in cera della Madonna seduta
Nel secondo caso abbiamo una Madonna Addolorata di fattura molto semplice vestita in seta nera.
Fig.3 Madonna addolorata
La terza Madonna rappresenta la figura dell'Immacolata è vestita con un abito in tessuto, reso rigido da un procedimento di gessatura che dà al panneggio un effetto scultoreo. Il basamento è in cartapesta.
Fig.4 Madonna Immacolata
Per tutti gli esemplari esposti, le estremità: testa,mani e piedi, sono state eseguite in cera, il corpo invece è realizzato come un manichino, con l'anima in ferro dolce rivestito di stoppa.
Fig.5 Esempio di manichino con anima in ferro rivestito si stoppa
Il corpo così semplice e informe ha l'unica funzione di poter agevolmente sostenere il tutto e a volte di poter essere articolato in un qualche movimento espressivo delle braccia. E' nato per essere vestito.
Introduco brevemente qualche precisazione storica che aiuta a percepire meglio questo particolare metodo costruttivo.
La tecnica di eseguire statue in cui si realizzino le estremità con un materiale e il corpo con un altro è antico. Nella Grecia arcaica si utilizzava questa tecnica per realizzare gli Acroliti; statue con testa, mani e piedi in marmo (pietra o avorio) e corpo, in legno o terracotta, rivestito di abiti.
L'utilizzo popolare di questa tecnica che evidentemente traeva dalla statua un effetto maggiormente dinamico (potendo creare un corpo articolato) dava in più attraverso l'utilizzo di veri abiti la possibilità di presentare l'effige, in maniera più viva e vicino al fedele. Tutto ciò è sopravvissuto nei secoli, nella devozione popolare, fino ad arrivare a noi nelle piccole statue da presepe o nelle grandi figure da processione. Ad esempio ad Aidone in Sicilia si realizzano dei "Santoni" (figure di 3m. di altezza) con le estremità in cartapesta e il busto cavo per permettere al portatore di entrarvi e di far "vivere" al santo la processione.
La statua vestita, se di grandi dimensioni viene quindi presentata al fedele all'interno dei luoghi di culto o in particolari momenti di feste religiose o processioni ma entra anche nell'intimo raccoglimento domestico se è di piccola fattura (come nei casi 1 e 2 sopra esposti).
Alcune figure votive riscuotono poi particolare consenso nell'ambito conventuale, ad esempio era diffusa la pratica di tenere i "Divini Infanti", dei piccoli Gesù Bambino da vestire e curare. Anch'essi costruiti a volte in cera (oppure in legno, cartapesta, terracotta), potevano presentare un corpo a tutto tondo o essere realizzati con le sole estremità e il corpo imbottito, comunque sempre rivestito di abiti preziosi.
Il massimo interesse per questi simulacri si sviluppa dalla seconda metà del Settecento alla prima metà dell'Ottocento.
I materiali variano, il manichino interno si può presentare con una semplice armatura in legno, oppure con una costruzione sempre in legno ma più articolata, con snodi che permettano il movimento, oppure come nel nostro caso, come abbiamo visto, con un anima in ferro ricoperta da imbottiture che creino forma corporea.
Veniamo ora ad esaminare le estremità della statua. L'elemento testa/spalle, le mani fino ai polsi e i piedi fino al polpaccio possono essere realizzate nei più svariati materiali. I più comuni sono: legno, cartapesta, terracotta e appunto, cera, anche per questo materiale l'utilizzo risale al periodo classico.
Nell'antica Grecia si diffonde l'uso di immagini costruite in cera, piccole statuine evocative da porre in casa, sulla porta o sulle tombe, uso che prosegue nel mondo romano con le divinità minori (domestiche) come i Lares e Penates. La cera viene poi utilizzata per le maschere mortuarie, per la scultura, e in seguito per la ceroplastica anatomica che ebbe grande diffusione nel XVIII sec.
La cera viene utilizzata anche per la creazione di giocattoli, in particolare bambole. Anche questa è una pratica che si pensa già presente nell'antichità greco-romana ma che raggiunge il suo massimo punto di interesse nella seconda metà del XIX sec., quando bambole preziose vengono realizzate con le medesime tecniche che abbiamo visto per i manichini votivi. Corpo in stoffa o pelle di capretto, imbottito e testa mani e piedi in cera o cartapesta rivestita di cera.
Artigiani di origine italiana come le famiglie Pierotti e Montanari furono i maggiori esponenti di questo settore che trovò grande consenso in Inghilterra soprattutto nelle famiglie abbienti.
Il successo della cera è dato dalla facile reperibilità, dalla buona plasticità e imita in maniera eccezionale la trasparenza e la lucentezza della pelle.
Questo materiale,utilizzato per le parti visibili del corpo e gli abiti veri, creati con tessuti preziosi, hanno il compito di rendere viva, di materializzare la figura sacra e di avvicinarla al fedele che ricerca nei piccoli dettagli della vestizione e della cura un effetto empatico di grande emozione.
Analizziamo ora caso per caso i tre restauri.
Madonna seduta
Descrizione
Madonna seduta, (h.cm52) vestita con abito in seta rosa salmone. L'abito si presenta con una scollatura rotonda, la veste a sottili pieghe è trattenuta in vita da una cintura di seta.
Il gruppo testa/spalle, le mani e i piedi sono realizzati in cera. Sul viso notiamo che gli occhi sono in vetro, la bocca si presenta socchiusa con dentini, la capigliatura è realizzata a sottili boccolini sempre in cera. I calzari sono resi con intrecci di filo profondamente saldati nella cera. (Fig.1-2)
Il corpo che ha come sostegno un filo metallico si presenta imbottito di stoppa e rivestito in tela.
Epoca e Provenienza
Probabile realizzazione:Italia meridionale fine del XVIII - inizi XIX sec.
Stato di conservazione
Parti in cera: la testa si presenta staccata dal collo, sono presenti due frammenti che fanno parte del collo. Felature sul mento e sul collo.
Lacune. Si consta una parte mancante sulla gola e sulle mani mancano 3 dita della mano destra e 4 della mano sinistra.
Abito: la veste in seta si presenta profondamente decoesa e mancante, sia sulla gonna che sulla manica destra. Sono presenti anche piccoli fori creati da insetti. La bordura decorativa realizzata in cordoncino su tulle tende a sfaldarsi nel disegno.
Fig.6 Il cattivo stato di conservazione ha causato lacerazioni profonde sull’abito
e perdita delle dita
Il sottabito in tela di cotone bianco è in buone condizioni.
Progetto di restauro
Il committente sente la necessità di ricreare l'immagine nelle linee essenziali, si decide quindi di recuperare in senso conservativo sia il volto che l'abito, lasciando mancanti le dita ed esplicite le zone lacunose del vestito.
Intervento di restauro
Si procede alla pulitura di tutte le parti in cera con la rimozione del particolato di superficie con pennello e tamponature di acqua demineralizzata. I frammenti e la testa vengono incollati sul ponte-spalle.
Fig.7 La testa in cera è stata montata sulla Madonna, si nota la lacuna sul collo
La lacuna che emerge nella zona della gola viene reintegrata in senso conservativo con cera plasmabile. Le felature vengono consolidate con infiltrazioni di colla liquidissima che penetra in interstizi sottilissimi.
Per quanto riguarda l'abito, si decide di smontare per il consolidamento solo le parti più decoese, la gonna e la manica destra.
Fig.8 Vengono smontate le parti dell’abito più deteriorate per il consolidamento
Pulitura di tutto l'abito con aspirazione delle polveri. Visto lo stato di profonda fragilità delle fibre si preferisce non procedere con una pulitura in umido.
Apertura sia della gonna che della manica su superficie piana e messa in posa delle sfibrature seguendo le linee di trama e ordito. Si applica un leggero tessuto di supporto ( crepeline di seta) sul retro della gonna e della manica, ciò permette di creare un sostegno e al contempo di colmare le lacune.
Viene montata la gonna ricreando le pieghe nella posizione di origine e fissandola al corpetto con filo di seta. Uguale procedimento per la manica che viene chiusa e collegata al corpetto con piccoli punti di filo in tinta.
Fig.9 La Madonna a restauro ultimato
Madonna addolorata
Descrizione
Madonna addolorata, (h.cm47) vestita con abito in seta nera, arricchito con pizzo eseguito a fuselli con filo metallico dorato. Le estremità della statua : testa-spalle, mani e piedi sono realizzati a cera. Capelli in mohair, occhi in vetro. Corpo con anima in metallo ricoperto da imbottitura di stoppa e rivestito con tela di canapa.
La biancheria intima consta di pantaloni in tela, bordati in fondo con trina a filo metallico e due sottogonne, una in tela di cotone e una in garza quadrettata.
Fig.10 L’Addolorata viene svestita per consentire la pulitura dell’abito
Epoca e Provenienza
La fattura molto semplice e popolare rende più difficile la collocazione storica, si ipotizza sempre l'Italia meridionale , come luogo dove più diffusa era questa tecnica costruttiva in un epoca collocabile tra la fine del XVIII e prima metà del XIX sec.
Stato di conservazione
Su tutta la statua è presente un corposo strato di polveri, con zone di fango disseccato sulla gonna. Per quanto riguarda le estremità in cera, la testa si presenta staccata dal corpo-spalle e conserva già tracce di ricostruzioni e restauri. Le spalle pur essendo attaccate al busto presentano quattro fratture e sono lacunose nella parte destra. Risultano mancanti due dita della mano destra e tre nella mano sinistra.
Fig.11 Frammenti in cera che si presentano staccati dalla figura dell’Addolorata
L'abito e le sottogonne si presentano fortemente impregnate di polveri e fango. La seta ha già subito un tentativo di restauro con applicazioni di garze di sostegno. La veste è molto deteriorata e mancante nella parte centrale e sul lato sinistro.
Progetto di restauro
Viene proposto un restauro conservativo che permetta la lettura della figura votiva ma lasci leggibili le ricostruzioni. Si sceglie di non ricreare le dita già da tempo mancanti.
Intervento di restauro
Viene smontata la zona delle spalle scucendola dal corpetto. Si procede alla pulitura dei frammenti in cera che con piccoli punti di colla vengono poi riassemblati, si inserisce la testa nei punti di contatto con il collo.
La zona a ponte della spalla che risulta mancante viene ricostruita a cera.
Fig.12 Vengono montate le parti che compongono il corpo "testa-spalle"
Fig.13 Viene reintegrata la parte mancante della spalla
La mano sinistra viene pulita e incollata al polso.
Per quanto riguarda l'abito, viene smontata la gonna in seta e i sottogonna. Le parti in cotone e garza vengono lavate con acqua demineralizzata e soluzione di sapone di Marsiglia.
La gonna in seta viene aperta e distesa in piano, vengono tolte le garze di sostegno posticce.
Visto il profondo stato di frammentazione e sfibramento del tessuto, non si ritiene opportuna una pulitura per immersione in liquido. Si opera quindi prima con una aspirazione delle polveri di superficie, questo verrà fatto anche sulle maniche e sul corpetto. Si procede poi con tamponature di acqua distillata e alcool in soluzione. L'operazione viene ripetuta più volte sulle zone con depositi di fango su entrambe le facce del tessuto. La gonna viene poi distesa e fissata su una tela leggera da supporto per tessuti, in questo caso nera. Sulle zone di maggiore sfaldamento sul corpetto e sulle maniche si sono passate pennellature di consolidante per tessuti.
La gonna è stata rimontata cucendola al corpetto con piccoli punti di filo in seta cercando di ripetere le pieghe di origine.
Fig.14 la figura dell'Addolorata a restauro ultimato
Madonna Immacolata
Descrizione
Immacolata. La statua misura in altezza 62 cm., ha la testa, le mani e i piedi in cera. Il corpo con anima in metallo è imbottito con canapa e rivestito con un abito in tela verniciata. Occhi in vetro. Basamento in cartapesta.
Fig.15 Statua dell’Immacolata: oltre alle fratture si notano accumuli di polvere
su tutta la superficie
Epoca e Provenienza
Italia meridionale prima metà del XIX sec.
Stato di conservazione
Su tutta la superficie della statua sono presenti abbondanti accumuli di polvere, il manto blu presenta perdite di colore e decoesioni.
La testa, il collo e le spalle sono frammentati in 25 parti. La mano sinistra è in 13 pezzi e risulta mancante di 4 dita, la mano destra presenta la rottura di 3 dita per fortuna ancora presenti.
Fig.16 I numerosi frammenti che compongono la testa e le mani
Progetto di restauro
Si intende recuperare la figura dell'Immacolata nella sua totalità, ricostruendo le parti