Caso di studio
I paramenti su indicati, all'interno dell'Abbazia, si presentavano complessivamente con diverse tipologie di degrado.
L'Abbazia, costruita su progetto dell’Architetto imolese Cosimo Morelli ed inaugurata nel 1781, venne successivamente dipinta nel 1854, nel catino dell'Altare Maggiore e del Transetto, da Guardassoni e Samoggia. In vaste aree delle superfici dipinte, erano presenti efflorescienze di sali, esfoliazioni e cadute di colore, causate da importanti infiltrazioni d’acqua.
Pellicole pittoriche prima del restauro
Pellicole pittoriche dopo il restauro
Lacune di varia entità, annerimenti e strati di polveri sedimentarie, caratterizzavano tutte le superfici decorate e monocrome. Situazione analoga di deterioramento, era presente anche negli elementi in stucco, nelle cantorie e nel corpo centrale della Chiesa. La presenza del cedimento della struttura in arellato, in fase di distacco dal supporto sottostante, era evidente ad una prima osservazione visiva.
Su tutto il basamento e nella porzione inferiore degli elementi in scagliola policroma, erano ben visibili distacco e lacune, degrado ed erosione, con perdita di materiale, dovuta alla presenza di umidità di risalita. Interventi di risanamento, eseguiti già in passato, hanno permesso l’arresto di tale fenomeno, consentendo il successivo ripristino degli elementi coinvolti nel degrado.
Fasi restauro basamento
Gli interventi di restauro dei paramenti interni dell'Abbazia, insieme all'adeguamento impiantistico, è stato il risultato di una sinergia tra gli operatori presenti, artigiani con competenza specifica nel proprio settore, ed è stato reso possibile dall' accordo organizzativo tra le varie esigenze (attività ecclesiale, restauro, impiantistica, opere murarie).